Una questione di equilibrio by Gaspare Grammatico

Una questione di equilibrio by Gaspare Grammatico

autore:Gaspare Grammatico [Grammatico, Gaspare]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-03-10T12:00:00+00:00


15

«Maieutica...»

«Aspetta, aspetta... mi ricordo che l’ho fatta al liceo ma... adesso... qual era, amore?» chiese Nenè mentre faceva scivolare sul piatto di Sara un po’ delle patate al forno che aveva preparato per accompagnare la cena.

«Niente, Socrate diceva che la verità è nascosta dentro di noi. Per trovarla servono domande e risposte precise. E lui si paragonava a sua madre... che faceva l’ostetrica. Aiutava a partorire la verità.»

«La madre aiutava a partorire la verità?» domandò confuso Nenè.

«Socrate! Che c’entra sua madre? Ma come l’hai studiata ’sta maieutica, pa’?»

«E non mi ricordo più niente, Sara! L’ho fatta più di trent’anni fa.»

«Mi! Praticamente eri in classe con Socrate!» rispose Sara scoppiando a ridere.

«Sei veramente una scema!» esclamò Nenè sforzandosi di stare serio per non darle alcuna soddisfazione.

«Guarda che lo vedo che ti viene da ridere» disse lei. Prese una patata dorata, la assaggiò e si illuminò in viso.

«Non è vero.»

«Sì, sì... Comunque, sai che filosofia mi piace? C’è da dire che il prof è bravo, eh! All’inizio dell’anno veramente era un po’ stronzo. Adesso però... non so perché, ma si è dato una calmata. È diventato disponibile. Forse ha capito che se continuava così, su ventiquattro che siamo in classe, a fine anno ne avrebbe rimandate almeno venti...»

Nenè sgranò gli occhi e mandò giù il crostino di pane condito con il pomodoro capuliato che, per quanto fosse squisito, gli parve amarissimo.

Sara dovette capire al volo che era il caso di mettere subito in chiaro l’equivoco. «Vedi che io ho sette in filosofia. Tranquillo.»

«No... lo so... lo so. Ero solo dispiaciuto per le tue compagne» mentì – malissimo – Nenè.

«Buone ’ste patate, pa’! Me le fai la settimana prossima? Voglio invitare Sofi, Dani e Fede a cena.»

«Certo, amore. Le faccio per Sofi, Dani e... Fede che non conosco. È nuova?»

«Fede è Federico» rispose Sara ridendo di nuovo.

«E con ’sta cosa che tagliate sempre i nomi... uno non ci capi... scusa, ma chi è Federico? Quello che gioca a calcio? Mi pareva che...»

«Non mi parlare mai più di quell’idiota, grazie!»

«E non te ne parlo, d’accordo... ma questo allora chi è? Un compagno di scuola? Ma non mi avevi detto che eravate tutte femmine in classe?»

«E infatti. È un amico. Perché, non posso avere un amico maschio?»

«Sì, come no. Ma... amico più tuo o di Sofi... o di Dani?»

«Che vuoi sapere, papà?» Sara lo guardò con un sorriso malizioso e poi continuò: «Scusa ma... io ti chiedo mai di Salvina?».

«E che c’entra Salvina? Lei è una collega» rispose Nenè, preso in un inaspettato contropiede.

«E perché?»

«Cosa, amore?»

«È carina. È intelligente. A me piace Salvina. Perché è solo una collega di lavoro e basta?»

«Aspetta, aspetta, Sara...» Nenè era confuso e imbarazzato. Non riusciva a capire come mai sua figlia fosse entrata in quel discorso così, praticamente a gamba tesa, per restare in termini calcistici.

«Sì, aspetto, papà. Aspetto, figurati. È una vita che aspetto. Sono quattordici anni che aspetto. Sono campionessa del mondo in questa specialità.»

Pur cercando di non darlo a vedere, Nenè si rattristì un po’. Sapeva



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